
Piorrea o parodontite? Cause, sintomi e trattamento
La malattia parodontale (nota anche come piorrea) è una patologia infiammatoria cronica multifattoriale che colpisce i tessuti di sostegno dei denti (gengive, osso alveolare, legamento parodontale), determinandone una progressiva infiammazione e distruzione che può condurre alla perdita dei denti e ad altre complicazioni invalidanti.
La piorrea è una delle malattie più diffuse al mondo: si stima che oltre il 40% degli adulti al di sopra dei 30 anni nei Paesi industrializzati mostri segni più o meno gravi di parodontite.
La prevalenza della piorrea, inoltre, tende ad aumentare con l’età raggiungendo percentuali anche superiori nei soggetti sopra i 65 anni.
Le cause della malattia parodontale
La piorrea è una malattia multifattoriale che riconosce diverse concause: da un lato la presenza, all’interno del cavo orale, di microorganismi patogeni, dall’altro l’instaurarsi di un processo infiammatorio cronico e un’alterata risposta immunitaria dell’organismo.
La malattia parodontale è più comune nei Paesi industrializzati dove la dieta, particolarmente ricca di carboidrati e zuccheri, può favorire la proliferazione dei microorganismi responsabili della malattia.
Piorrea: i fattori di rischio
Altri fattori di rischio che concorrono allo sviluppo della malattia parodontale sono rappresentati da:
- Fumo di sigaretta: è un importante fattore di rischio per la piorrea, poiché può compromettere il sistema immunitario e aumentare l’infiammazione delle gengive.
- Igiene orale inadeguata: la placca batterica gioca un ruolo chiave nella patogenesi della malattia; pertanto, una sua rimozione inefficace rappresenta un fattore di rischio importante.
- Abuso di alcool.
- Assunzione di farmaci.
La piorrea può, inoltre, associarsi ad alcune malattie sistemiche, che possono compromettere le risposte immunitarie dell’organismo ed aumentare il rischio di sviluppare la parodontite, come ad esempio:
- Diabete mellito
- Malattie cardiovascolari
- Patologie autoimmuni (artrite reumatoide)
Come si sviluppa la piorrea
L’accumulo di batteri patogeni all’interno del cavo orale rappresenta il fattore scatenante del processo infiammatorio: per questa ragione, l’igiene orale è fondamentale per prevenire la comparsa della malattia parodontale e limitarne la progressione.
I batteri presenti all’interno della placca batterica producono enzimi e tossine che scatenano un processo infiammatorio locale.
I batteri più frequentemente associati alla piorrea sono:
- Porphyromonas gingivalis
- Treponema denticola
- Tannerella forsythia
Nella maggior parte dei casi, la risposta infiammatoria esita nell’eliminazione dei microrganismi e nella riparazione dei tessuti; tuttavia, nei soggetti in cui l’infiammazione persiste divenendo cronica, essa può determinare un danno ingravescente dei tessuti di sostegno dei denti e, quindi, determinare la comparsa del quadro clinico e sintomatologico.
Tra i fattori che condizionano la risposta infiammatoria e che possono entrare in gioco nella patogenesi della piorrea, riveste un ruolo importante la risposta immunitaria dell’organismo che condiziona da un lato la suscettibilità alle infezioni e dall’altro l’entità della risposta infiammatoria.
La risposta immunitaria può essere condizionata da diversi fattori:
- Predisposizione genetica
- Stile di vita
- Presenza di condizioni patologiche concomitanti
- Assunzione di farmaci.
- La piorrea può, inoltre, associarsi ad alcune malattie sistemiche, che possono compromettere le risposte immunitarie dell’organismo ed aumentare il rischio di sviluppare la parodontite, come ad esempio:
- Diabete mellito
- Malattie cardiovascolari
- Patologie autoimmuni (artrite reumatoide)
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Il quadro clinico della piorrea
Il quadro clinico della malattia parodontale dipende dalla gravità del processo infiammatorio.
- Inizialmente la sintomatologia interessa prevalentemente le gengive che possono presentarsi gonfie, arrossate e tendono a sanguinare anche in seguito a piccoli traumi (come, ad esempio, durante la pulizia dei denti o la masticazione di cibi particolarmente duri).
- Se il processo infiammatorio cronico persiste, il tessuto gengivale tende a ritrarsi: questo fenomeno viene definito “recessione gengivale” e spesso viene riferito dai pazienti come la sensazione di vedere i propri denti più lunghi. Tra dente e gengiva si verifica una perdita di aderenza, che porta alla formazione di tasche parodontali. All’interno di queste tasche la placca tende ad accumularsi e si forma, pertanto, un ambiente favorevole alla proliferazione dei batteri che determinerà un’ulteriore infiammazione e distruzione dei tessuti parodontali più profondi.
- In fase avanzata di malattia i denti divengono sempre più mobili fino a cadere, a causa della perdita di sostegno determinata dalla distruzione dei tessuti parodontali.
Come viene formulata la diagnosi di piorrea
La diagnosi di malattia parodontale può essere posta dal dentista in presenza di sintomi specifici attraverso una valutazione clinica e, ove necessario, con indagini strumentali di supporto.
La presenza di sintomi e segni caratteristici, tra cui sanguinamento gengivale e mobilità dei denti, sono già di per sé indicatori della presenza di un processo infiammatorio che interessa le strutture parodontali.
La visita
Durante la visita, il dentista valuta la gravità del quadro clinico misurando la profondità delle tasche parodontali che, se superiori a 3-4 mm, sono da considerarsi patologiche.
Accertamenti aggiuntivi
La presenza di tasche molto profonde e l’entità di un’eventuale perdita ossea può essere valutata eseguendo una RX panoramica mentre, qualora fosse necessario identificare i microrganismi
responsabili del processo patologico, è possibile effettuare un test batteriologico che permette, inoltre, di accertare la presenza di ceppi batterici particolarmente aggressivi nei confronti dei tessuti parodontali.
L’esame microbiologico, ove necessario, può essere ripetuto in corso di terapia per valutare l’andamento dell’infezione e permette di prevenire (o trattare precocemente) eventuali ricadute in corso di follow-up.
L’importanza della prevenzione in caso di malattia parodontale
Prevenire è meglio che curare, soprattutto quando parliamo di piorrea.
Per questo è importante prendersi cura della propria igiene orale quotidiana e mantenere uno stile di vita sano.
- I denti andrebbero spazzolati almeno due volte al giorno con uno spazzolino non eccessivamente duro; per rimuovere i residui di cibo e la placca dagli spazi interdentali è importante utilizzare con costanza il filo interdentale
- Una dieta sana e bilanciata, ricca di vitamine e sali minerali, è importante per mantenere le gengive sane; inoltre, è particolarmente importante ridurre l’assunzione di alcol ed evitare il fumo di sigaretta per limitare i danni al tessuto parodontale.
- È importante sottoporsi a visite periodiche per mantenere sotto controllo la salute del cavo orale e a sedute di igiene orale professionale a intervalli regolari.
Come viene trattata la piorrea
Il trattamento della malattia parodontale ha l’obiettivo di ridurre l’infiammazione cronica dei tessuti arrestando la progressione della malattia e, ove possibile, mantenere e ripristinare lo stato di salute delle gengive e delle altre strutture di sostegno dei denti.
Poiché la placca batterica rappresenta un fattore eziopatogenetico importante, l’igiene orale quotidiana combinata con le sedute di pulizia professionale dei denti rappresentano un elemento estremamente importante per il trattamento della malattia parodontale.
Tuttavia, soprattutto nei casi in cui la malattia parodontale è in stadio avanzato, può rendersi necessaria la rimozione chirurgica del tessuto danneggiato e il ripristino dei tessuti di sostegno dei denti tramite innesto di tessuti molli o ricostruzione dei tessuti ossei.
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