fbpx
Parodontite: tutte le risposte alle domande più frequenti

Parodontite: tutte le risposte alle domande più frequenti

Che cos’è la parodontite?

La parodontite (o piorrea) è una malattia infettiva di origine batterica che colpisce i tessuti di sostegno dei denti (o parodonto) rappresentati da gengive, legamenti parodontali e osso.

A cosa è dovuta la parodontite?

La parodontite è una patologia infiammatoria che determina una progressiva distruzione dei tessuti parodontali.
Il fattore scatenante del processo è rappresentato da un’infezione batterica e la risposta è spesso favorita dalla presenza di fattori predisponenti endogeni o esogeni.
Il processo infiammatorio inizialmente interessa il tessuto gengivale alla base dei denti, determinando la perdita di adesione della gengiva rispetto al dente con conseguente formazione di una tasca parodontale.
Successivamente, in assenza di trattamento, l’infiammazione interessa i tessuti più profondi determinando la distruzione delle strutture di sostegno del dente: il legamento parodontale e l’osso alveolare.
A questo punto i denti diventano instabili e, in fase avanzata, possono eventualmente cadere.

Chi colpisce la parodontite?

La parodontite è una malattia tipica dell’età adulta ma può colpire anche bambini e adolescenti (in questo caso spesso con una prognosi peggiore legata a una minor risposta ai trattamenti terapeutici).
Più spesso la parodontite si verifica nei pazienti geneticamente predisposti e in quelli che, in seguito a stress, alterazioni ormonali (come ad esempio il diabete) o assunzione di particolari farmaci, presentano un’alterata risposta immunitaria alle infezioni.

La parodontite è ereditaria?

No, la parodontite non è una malattia ereditaria. Tuttavia, la sua insorgenza può associarsi all’esistenza di fattori genetici predisponenti.

Quali sono i batteri che causano la parodontite?

Alla base del processo infiammatorio che determina la parodontite ci sono i batteri presenti all’interno della placca batterica, in particolare: Porphyromonas gingivalis e Prevotella intermedia (coinvolti soprattutto nelle forme giovanili), Treponema denticola e Aggregatibacter actinomycetemcomitans.

Che disturbi porta la parodontite?

In fase iniziale la parodontite può essere asintomatica o avere comunque una sintomatologia subdola e difficile da identificare.
Questo costituisce sicuramente un problema perché determina un ritardo della diagnosi, che avverrà quindi in fasi più avanzate di malattia. Per questa ragione sono fondamentali la prevenzione e i controlli periodici, che permettono di identificare la malattia anche nelle fasi più precoci.
Quando invece la malattia diventa sintomatica, i disturbi sono legati da un lato al fenomeno infiammatorio in atto e dall’altro alla progressiva instabilità degli elementi dentari e comprendono:
Gengivite: ipersensibilità gengivale, dolore, gonfiore, sanguinamento gengivale dapprima in caso di stimoli meccanici (ad esempio durante lo spazzolamento dei denti) e successivamente spontaneo.
Recessione gengivale (ritiro della gengiva) e sensazione soggettiva di vedere i denti più lunghi.
Ascessi gengivali.
Alitosi (causata dall’accumulo di placca e tartaro all’interno delle tasche parodontali).
Ipersensibilità dentale e dolore durante la masticazione.
Maggiore mobilità dei denti, fino alla perdita di elementi dentari.

Prenota la tua visita di controllo presso il nostro studio!
Prenota un controllo presso il nostro studio
Parodontite: tutte le risposte alle domande più frequenti
Come si fa a capire se si ha la parodontite?

Quando la malattia non è conclamata, arrossamento, gonfiore e sanguinamento delle gengive, alitosi o comparsa di dolore durante la masticazione sono campanelli d’allarme che suggeriscono la necessità di effettuare il prima possibile una visita di controllo dal proprio dentista per escludere patologie dentali o parodontali.

Come distinguere la gengivite dalla parodontite?

Gengivite e parodontite possono rappresentare stadi evolutivi diversi della malattia parodontale.
Tuttavia, mentre il fenomeno infiammatorio in caso di gengivite è limitato al bordo gengivale e quindi non si associa alla distruzione dei tessuti di sostegno dei denti, la parodontite è caratterizzata da un’estensione dell’infiammazione anche al legamento parodontale, all’osso mascellare e al cemento radicolare.

La parodontite quali conseguenze può avere?

La parodontite, in assenza di un trattamento adeguato, determina una progressiva perdita di stabilità degli elementi dentali interessati, che può condurre anche alla caduta di uno o più denti e un conseguente peggioramento della qualità di vita sia per ragioni estetiche che funzionali.

La parodontite è un rischio in caso di gravidanza?

In generale tutte le infezioni, se non trattate possono rappresentare un rischio per la gravidanza associandosi al parto prematuro e la parodontite non fa eccezione.
Per questa ragione anche durante la gravidanza è fondamentale sottoporsi a controlli periodici e curare la propria igiene orale sia domiciliare che professionale.

Che cos’è la parodontopatia cronica?

Per parodontopatia cronica si intende una condizione in cui il danno alle strutture di sostegno dei denti è grave e irreversibile; essa corrisponde a quella che in passato veniva definita “piorrea” e può portare alla perdita degli elementi dentari.

Quanto dura la parodontite?

La malattia parodontale non guarisce spontaneamente, pertanto in assenza di terapia assume un andamento cronico progressivamente ingravescente, che può condurre alla perdita anche di tutti i denti.

Che cos’è il riassorbimento osseo?

Il riassorbimento osseo è una condizione caratterizzata da una progressiva diminuzione dell’osso subgengivale, che rappresenta la struttura di supporto e ancoraggio dei denti.

Chi cura la parodontite?

Il trattamento della parodontite e multidisciplinare richiede l’intervento di un igienista, che si occupa della profilassi periodica attraverso le sedute di igiene orale professionale e, quando è necessaria una terapia chirurgica rigenerativa, di un parodontologo.

Per scoprire di più sulla salute orale, visita il nostro blog!
Vuoi saperne di più sulla salute orale?
Parodontite: tutte le risposte alle domande più frequenti
Qual è la cura per la parodontite?

Poiché i danni della parodontite sono di fatto irreversibili, il trattamento è prima di tutto mirato all’arresto della sua progressione.
La bonifica dei focolai infettivi viene effettuata grazie all’utilizzo di antibiotici e a periodiche sedute di igiene orale professionale approfondita, che permettono di rimuovere accumuli di placca e tartaro, in particolare dalle tasche parodontali.
Se questo non è sufficiente è possibile ricorrere alla chirurgia per la rimozione delle tasche parodontali residue e, ove possibile, per rigenerare i tessuti parodontali distrutti.
Questi trattamenti, se la malattia non è in stato molto avanzato (e ad eccezione di forme di malattia particolarmente aggressive) permettono di arrestarne o rallentarne la progressione e, quindi, prevenire la caduta di elementi dentari.

Che cos’è il curettage?

Il curettage gengivale (detto anche raschiamento o levigatura radicolare) è un trattamento di igiene dentale profonda che permette di rimuovere placca e tartaro accumulatesi all’interno delle tasche parodontali.

Quale antibiotico usare per la parodontite?

Gli antibiotici utili nel trattamento delle parodontite sono molteplici (ad esempio doxiciclina, penicillina, cefotaxima, clorexidina), tuttavia la scelta dell’antibiotico più efficace e della sua posologia compete allo specialista e dipende dalle caratteristiche del paziente, dallo stato di salute generale e dalla gravità della malattia.

Come lavare i denti con la parodontite?

L’igiene orale domiciliare è sempre importante per mantenere in buona salute la propria bocca, ma diventa ancor più fondamentale in caso di parodontite.
I denti devono essere spazzolati attentamente con uno spazzolino a setole morbide dopo ogni pasto per rimuovere la placca (all’interno della quale si annidano i batteri che rappresentano la causa scatenante del processo infiammatorio) e prevenire l’accumulo di tartaro. Inoltre, è molto importante utilizzare il filo interdentale almeno una volta al giorno per rimuovere eventuali residui alimentari tra un dente e l’altro.

Cosa mangiare con la parodontite?

In generale in caso di parodontite è opportuno evitare i cibi croccanti (che possono danneggiare le gengive già sensibili e tendenti al sanguinamento), gli zuccheri e le bevande gasate.
È utile, invece, consumare alimenti ricchi di vitamina C e calcio (frutta e verdura cruda, latte e yogurt) per ridurre la tendenza al sanguinamento e rinforzare il sistema immunitario.

Qual è il miglior collutorio per la parodontite?

I collutori più utilizzati in caso di parodontite sono ricchi di clorexidina, una sostanza con attività battericida e batteriostatica utile nel controllo della placca batterica.
Tuttavia, il suo utilizzo può essere considerato solo come un ausilio all’igiene dentale domiciliare e alla terapia parodontale.


Torna a sorridere con noi!

Prenota subito una visita presso il nostro studio!

Per altri consigli, continua a seguirci anche sulle nostre Pagine Facebook  e Instagram

Indicaci il recapito Email sul quale desideri essere contattato/a
Se desideri prenotare una visita ti contatteremo telefonicamente per concordare data e ora.
Per favore spiegaci il tuo problema, così saremo in grado di aiutarti.

Ti potrebbe anche interessare:

logo studio dentistico amoroso

Studio dentistico Amoroso di Federico Amoroso - Dottore in Odontoiatria e protesi dentaria (N. iscrizione ordine 3332) - Corso Turati, 11c - 10128 - Torino - PI 11629360014 / CF MRSFRC87C02L219G
privacy policy - cookie policy

Powered by BECAUSE

Open chat
Ciao! come possiamo aiutarti?