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Quanto dura un impianto dentale?

Impianto dentale: durata

Spesso, in caso di mancanza di uno o più elementi dentari, è possibile ricorrere a un impianto dentale per ripristinare la normale funzionalità masticatoria e l’estetica del volto e del sorriso.

Impianti dentali: fasi e durata

Il ripristino di un elemento dentario mancante, perduto a causa di un’estrazione o caduto in seguito a processi patologici, prevede una prima fase di posizionamento di un impianto dentale (rappresentato da una vite in titanio) e, successivamente, la protesizzazione che può essere immediata oppure differita qualora sia necessario attendere il completamento di un processo di osteointegrazione.

Uno dei dubbi più comuni che affronta chi deve decidere se sottoporsi al posizionamento di un impianto dentale, per ripristinare uno o più elementi perduti, è relativo alla durata di un impianto dentale. La preoccupazione sul successo a lungo termine della procedura implantare, infatti, ha una rilevanza fondamentale nel processo decisionale quasi pari ai timori relativi al dolore che consegue l’intervento e al costo di un impianto dentale.

Impianto dentale: com’è fatto e qual è la durata media

Gli studi scientifici di follow up in soggetti sottoposti al posizionamento di una protesi fissa indicano che gli impianti dentali hanno una durata media, in oltre il 97% dei pazienti, di circa 10 anni.

L’impianto è un dispositivo costituito da tre elementi:

  • Vite endossea: rimpiazza la radice dell’elemento dentario andato perduto.
  • Protesi dentaria: sostituisce il dente mancante.
  • Abutment: collegamento tra vite endossea e protesi.

Il corretto posizionamento, l’igiene e la manutenzione di questi tre elementi sono fondamentali per garantire una buona durata dell’impianto dentale.

Inoltre, la durata dell’impianto è condizionata dallo stato di salute dei tessuti che lo circondano: se le gengive o l’osso sottostante (che accoglie la vite endossea) non sono in buone condizioni, potrebbe determinarsi una condizione di instabilità con conseguente perdita precoce dell’impianto.

Tipi di fallimenti implantari:

Fallimento precoce: l’impianto è costituito di titanio, materiale biocompatibile per eccellenza, utilizzato anche nella maggior parte dei mezzi di sintesi, quindi la mancata osteointegrazione immediata è molto rara. Nei casi in cui questa avviene è spesso dovuta a complicanze chirurgiche o ad un’errata pianificazione. È bene, quindi, affidarsi a chirurghi esperti che sappiano pianificare l’intervento e saper prevenire le complicanze.

Un secondo tipo di fallimento, che si presenta dopo anni dall’inserimento dell’impianto, è quello tardivo. Questo tipo di fallimento è determinato da una scarsa igiene domiciliare o dal sovrapporsi di processi patologici del cavo orale che possono condizionare la stabilità nell’impianto. È bene, quindi, ascoltare le raccomandazioni del dentista sulle manovre di igiene orale da utilizzare sulle riabilitazioni protesiche su impianti e recarsi periodicamente in studio per i controlli e per le sedute di igiene orale professionale.

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Impianto dentale: durata

Come pulire gli impianti

Per incrementare la durata dell’impianto dentale, infatti, è fondamentale prendersi cura della propria igiene orale domiciliare e sottoporsi a controlli regolari dal proprio dentista di fiducia.

Lavare i denti 3-4 volte al giorno e l’utilizzo periodico del filo interdentale e degli scovolini, necessari per rimuovere residui di cibo e placca batterica dalle zone che circondano l’impianto mantenendo puliti gli spazi interdentali, sono fondamentali per ridurre il rischio di infezione.

È necessario, inoltre, sottoporsi a controlli clinici e radiografici periodici ed eseguire sedute di igiene orale professionale almeno 2-3 volte l’anno.

Impianto dentale durata: FAQ

Come si fa a togliere un impianto dentale?

La rimozione di un impianto dentale è un intervento effettuato in anestesia locale simile, per certi versi alla procedura di posizionamento. Si tratta, infatti, di rimuovere la corona e il moncone per poi estrarre la vite endossea. La complessità dell’intervento risulta essere maggiore in quei casi in cui, ad esempio, l’impianto è fratturato e quindi non ci sono parti esposte.

Perché si svitano gli impianti?

Le ragioni per cui il moncone dell’impianto può svitarsi sono molte, tuttavia le cause più frequenti sono legate a un serraggio insufficiente della vite e a micromovimenti della corona legati alla masticazione. In alcuni casi il movimento può essere legato, invece, a un’imprecisione delle componenti dell’impianto.

Quando si stacca un impianto dentale?

Una delle principali cause di perdita di un impianto è rappresentata dalla perimplantite, un’infezione locale determinata spesso da batteri anaerobi che tende a interessare i tessuti di supporto del dente e ad estendersi all’osso circostante determinando una perdita di stabilità della vite endossea che costituisce l’ancoraggio dell’impianto.

Quando l’impianto dentale si muove?

Quando un impianto dentale si muove vuol dire che è presente un processo infiammatorio profondo che ha già interessato l’osso determinando un’instabilità della vite in titanio.

Quanto dura un impianto a carico immediato?

L’impianto dentale a carico immediato, se eseguito correttamente, ha una durata sovrapponibile a quello di un impianto a carico differito (in media 10-15 anni).

Quanto è garantito un impianto dentale?

In media la garanzia per la vita di un impianto dentale è di 10 anni.


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