
Ascesso dentale: cause, sintomi e rimedi
Oggi parliamo di ascesso dentale: una patologia frequente e dolorosa del cavo orale che spesso può essere evitata con una corretta igiene orale e controlli periodici dal dentista.
- Definizione
- Cause
- Quadro clinico
- Complicanze
- Prevenzione e diagnosi
- Trattamento
- Ascesso dentale nei bambini
1. Ascesso dentale: definizione
L’ascesso dentale è un accumulo di pus (un liquido denso e giallastro, all’interno del quale sono presenti batteri, detriti cellulari, plasma, globuli bianchi) racchiuso all’interno dei tessuti circostanti la radice di un dente.
Esso rappresenta una delle patologie infettive batteriche più frequenti nel cavo orale.
2. Cause dell’ascesso dentale
La formazione di un ascesso dentale è sempre legata a un’infezione batterica che interessa il dente o le strutture che ne garantiscono la stabilità (osso mandibolare, gengiva).
Spesso la formazione dell’ascesso è facilitata dalla presenza di fattori di rischio:
- Locali: secchezza delle fauci, scarsa igiene orale, carie non curate, impianti dentali non perfettamente riusciti, malattia Parodontale.
- Malattie sistemiche che favoriscono l’insorgenza di influssi di infezioni o compromettono la risposta immunitaria (diabete, AIDS).
- Malattia da reflusso gastro-esofageo.
- Farmaci (corticosteroidi, antipertensivi, antistaminici, chemioterapici) e radioterapia della testa e del collo.
- Abitudini dannose (alcolismo, fumo di sigaretta).
La patogenesi di un ascesso dentale è sempre legata a un’infezione batterica che interessa il dente o le strutture che ne garantiscono la stabilità.
- Quando l’infezione interessa la polpa dentale (ad esempio in seguito a un processo carioso non curato o in seguito a traumi dei denti che determinano necrosi della polpa) si genera un ascesso dentale periapicale (o pulpite complicata).
- Quando invece l’infezione interessa le strutture ossee, mucose e legamentose che costituiscono l’apparato di sostegno del dente, ne consegue un ascesso dentale parodontale (o fistola gengivale).
3. Sintomi dell’ascesso dentale
Nella maggior parte dei casi, l’ascesso dentale si manifesta con una sintomatologia dolorosa (anche se, talora, può essere asintomatico).
Il dolore tipico dell’ascesso dentale è acuto e lancinante, spesso talmente intenso da rendere difficile la masticazione; abitualmente peggiora anche solo sfiorando il dente o in seguito a contatto con alimenti troppo freddi o troppo caldi.
Accanto al dolore, il gonfiore rappresenta un segno caratteristico dell’ascesso dentario e può interessare le gengive (che si presentano gonfie, arrossate, talora sanguinanti), ma anche la guancia (spesso anche dolorante) e i linfonodi del collo.
Frequentemente i pazienti con ascesso lamentano alitosi la sensazione di un sapore cattivo in bocca; inoltre la risposta immunitaria all’infezione locale, può associarsi alla comparsa di febbre e malessere generale.
4. Complicanze dell’ascesso dentale
Se l’ascesso non viene trattato tempestivamente, il processo infettivo può evolvere, determinando l’insorgenza di complicanze. Le più frequenti sono rappresentate da:
- Rottura spontanea: quando l’ascesso dentale si rompe, la sintomatologia dolorosa tende ad attenuarsi, perché il pus viene riversato all’interno della cavità orale.
- Dilatazione dell’ascesso: se il processo infiammatorio progredisce facendo ingrandire la raccolta di pus, ma l’ascesso non si rompe, può determinarsi la comparsa di una fistola o di una ciste.
In questo caso l’infezione può progredire fino ad interessare i tessuti circostanti del collo e della testa e, soprattutto nei soggetti immunocompromessi (che spesso sono soggetti alla formazione di ascessi), può associarsi a rischio di complicanze gravi locali o sistemiche (infezione del pavimento della bocca, osteomielite, trombosi del seno cavernoso, sepsi).
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5. Diagnosi e prevenzione dell’ascesso dentale
La diagnosi precoce dell’ascesso dentale è fondamentale perché quest’infezione, se non trattata tempestivamente, può associarsi alla comparsa di complicanze anche gravi correlate all’interessamento di denti e altre strutture circostanti.
La diagnosi di ascesso è piuttosto semplice perché il quadro clinico, caratterizzato dal binomio dolore-gonfiore è ben riconoscibile: in genere sono sufficienti un’anamnesi accurata e una visita specialistica per accertare la presenza del processo infettivo in atto.
In alcuni casi, tuttavia, può rendersi necessaria l’esecuzione di esami strumentali al fine di effettuare un approfondimento diagnostico:
- Prelievo di un campione di pus (tramite aspirazione) per esame colturale.
- Radiografia per individuare un eventuale infezione dell’osso mandibolare.
6. Trattamento dell’ascesso dentale
La scelta del trattamento per un ascesso dentale dipende dalla sua localizzazione, dall’estensione, ma anche dalle condizioni generali del paziente e dalle cause che hanno determinato la comparsa del processo infettivo.
In generale l’approccio tende ad essere più possibile conservativo e prevede il drenaggio dell’ascesso e la pulizia dei tessuti circostanti. Spesso al paziente viene prescritta anche una terapia antibiotica per debellare efficacemente il processo infettivo, quindi, ridurre il rischio di recidive.
Accanto agli antibiotici, per sedare il dolore tipico dell’ascesso dentale, possono essere prescritti farmaci analgesici e antinfiammatori e, in caso di febbre, antipiretici.
Quando però l’ascesso colpisce la polpa dentaria determinando una pulpite irreversibile, può rendersi necessaria una devitalizzazione del dente (per prevenire il rischio di estrazione), con successiva ricostruzione.
7. Ascesso dentale dei bambini
Anche i bambini possono sviluppare ascessi sui denti decidui: per questo è fondamentale, anche in età pediatrica, programmare dei controlli periodici.
Nella maggior parte dei casi, gli ascessi in età pediatrica sono correlati, infatti, alla presenza di una carie non curata: in questo caso, quando i batteri raggiungono la polpa, possono generarsi ascessi periapicali che si manifestano con una sintomatologia sovrapponibile a quella dell’età adulta:
- Dolore acuto con difficoltà nella masticazione.
- Gonfiore della gengiva.
- Febbre.
Forse ancor più che in età adulta, nei bambini la prevenzione assume un ruolo determinante: una corretta igiene orale, spazzolando almeno tre volte al giorno i denti, e la riduzione del consumo di cibi zuccherati e bevande gassate, rappresenta un il presidio fondamentale per la lotta contro la carie e la prevenzione delle sue complicanze.
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